BEATO CLAUDIO GRANZOTTO - San Francesco Grande - Padova

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FRATELLI ILLUSTRI A PD
Beato Claudio Granzotto (1900-1947)
 
Riccardo Granzotto nasce da una famiglia di modeste condizioni economiche a Santa Lucia di Piave, nella diocesi di Vittorio Veneto, il 23 agosto 1900. Di carattere dolce, umile, caritatevole, perde presto il padre ed è costretto a lavorare. Pochi studi elementari, poi il lavoro prima come calzolaio, poi come falegname e infine insieme al fratello maggiore, che faceva il muratore. Aveva appena 17 anni quando fu precettato per svolgere il servizio paramilitare, verso la fine della prima guerra mondiale, prima a Susegana, poi a Isola Vicentina. È un giovane cristiano buono ed estroso, animato anche da amore per l’arte in genere: disegna assai bene e modella figure bellissime.
Congedato nel 1921, continua a fare il muratore ma comincia anche a scolpire. Con grandi sacrifici e forza di volontà, pur continuando a lavorare, frequenta studi artistici e l’Accademia di belle arti di Venezia, presso la quale si diploma a pieni voti professore in scultura.
Apre quindi uno studio nel paese natale, a Santa Lucia di Piave, prediligendo l’arte sacra. Tra i suoi primi lavori vanno menzionati L’anima e la sua veste e l’acquasantiera per la chiesa di Santa Lucia e due angeli per la chiesa di Salzano. Riccardo Granzotto sente però forte la chiamata alla vita francescana, che si fa particolarmente forte dopo aver ascoltato un quaresimale nel 1932. Chiede al suo parroco di poter passare le notti in preghiera, prostrato davanti al Gesù eucaristico: mai sazio di adorazione e di preghiera, di stare con Lui, «perché se Gesù è lì ed è tutto, tu dove vuoi andare?».
Superando l’opposizione forte di amici e ammiratori, a 33 anni entra nell’ordine dei Minori, a San Francesco del Deserto, nella laguna veneta, come “fratello”, declinando l’invito dei superiori ad accedere al sacerdozio. Veste il saio dei Minori e diventa frate Claudio.
La sua vita francescana è scandita da grande umiltà, profonda carità, assidua preghiera e apprezzata attività scultorea. Può continuare la sua opera di artista e realizza opere meravigliose di scultura sacra: immagini di Gesù, della Madonna, dei santi.
Viste le sue qualità di scultore, viene incaricato di realizzare “la grotta di Lourdes” nel santuario mariano di Chiampo.
Purtroppo si ammala gravemente ancora molto giovane. Trascorre pochi giorni presso il convento di San Francesco Grande e, dopo un breve ricovero presso l’ospedale di Padova, qui si spegne. Muore il 15 agosto 1947 come aveva predetto. Le sue spoglie mortali riposano presso la Grotta di Lourdes di Chiampo. Il 20 novembre 1994 papa Giovanni Paolo II lo ha dichiarato beato. I frati Minori e le diocesi di Vicenza e Vittorio Veneto lo ricordano il 2 settembre. 
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